Studio Medico Dott. Ignazio Gattuccio

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MALFORMAZIONI E PATOLOGIE DEI CORPI CAVERNOSI

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Fatta eccezione per le malformazioni del pene più gravi e responsabili di disfunzione urinaria di interesse pediatrico, le malformazioni e le patologie più frequentemente soggette a consulenza e terapia in ambito andrologico, sono rappresentate dagli incurvamenti del pene, condizioni caratterizzate da deviazione assiale dell’asse longitudinale del pene, secondarie ad asimmetria congenita dei corpi cavernosi o presenza di placche acquisite in età adulta (Induratio Penis Plastica o morbo di La Peyronie).

Nel caso delle deviazioni assiali congenite, la deformazione del pene appare piuttosto distribuita omogeneamente, consentendo spesso una normale funzione sessuale; nel caso di indiuratio penis plastica, invece, la malattia provoca in pochi mesi una deformazione focalizzata in uno o più tratti del pene, comportando spesso significative componenti meccaniche di disfunzione coitale; in ogni caso, delicato ed opportuno è il compito da parte dell’andrologo esperto, di saper riconoscere le connesse, ma distinte, componenti di disfunzione, con lo scopo di individuare le corrette strategie terapeutiche.

Nei pazienti giovani, affetti da asimmetria congenita dei corpi cavernosi, il principale obiettivo è quello di indagare su eventuali aspetti di dismorfofobia (paura di apparire diversi), ed evitare inutili approcci chirurgici; d’altra parte, nel caso degli adulti affetti da induratio penis plastica, grande attenzione viene impiegata nella estrema caratterizzazione anatomica della malattia e nella diagnosi di eventuali disfunzioni peniene concomitanti, attraverso l’ecocolordoppler dinamico, con l’obiettivo di definire il più adeguato e conveniente percorso terapeutico, e definire, in accordo con il paziente, eventuali interventi di correzione chirurgica.

I diversi interventi chirurgici disponibili per il trattamento degli incurvamenti del pene, cosiddetti interventi di corporoplastica di raddrizzamento, si prefiggono l’obbiettivo di correggere la deviazione e consentire l’attività sessuale, qualora impedita da fattori meccanici; indipendentemente da fattori oggettivi relativi al tipo di deformazione congenita, o al tipo ed alla gravità della malattia acquisita, le diverse opzioni terapeutiche vanno attentamente valutate in modo critico, discutendo realisticamente con il paziente, ogni peculiare aspetto del trattamento proposto.